AYURVEDA: origini e aspetto quantico




ORIGINI

Le origini dell'Ayurveda sono intrise della ricca mitologia indiana. Si ritiene infatti che l'ayurveda, la "scienza della vita", risalga a Brahma, creatore dell'universo.Egli formulò i principi dell'Ayurveda che rivelò alle divinità del cielo.

Molte migliaia di anni fa, alcuni saggi furono mossi a compassione nel vedere l'umanità in preda a sofferenze e malattie, così si raccolsero in meditazione sui monti dell'Himalaya, nel posto più vicino al cielo, per chiedere a Brahma di rivelare agli uomini i segreti della scienza della salute. Brahma, colpito dalla loro determinazione, inviò sulla terra il suo messaggero Indra. Brihaspati, rappresentante degli uomini, scelto perché era il più puro di essi,interrogò Indra ricevendo la conoscenza che avrebbe alleviato i dolori dell'umanità.
Nacquero così università e centri di cultura in India dove era possibile apprendere l'arte sacra della guarigione naturale. Alcune ipotesi sostengono che il grande Ippocrate, padre della medicina tradizionale, abbia ispirato molte delle sue teorie dall'Ayurveda. Si suppone che i consigli sull'alimentazione e l'igiene che forniva ai suoi pazienti fossero già scritti nei più antichi testi ayurvedici.
Nel corso dei secoli le dominazioni straniere che occuparono l'India, confusero l'antica conoscenza mescolando culture differenti. L'Ayurveda perse la sua purezza originale e con essa la sua efficacia al punto da apparire al mondo intero come una pratica folkloristica.
Fortunatamente, in alcuni luoghi poco conosciuti la conoscenza restò viva attraverso tradizioni orali di padre in figlio i quali preservarono anche alcuni testi originali. Quando si avvertì l'esigenza di un sistema di guarigione che fosse completo ed efficace, l'attenzione venne posta di nuovo sull'Ayurveda.
Comparvero nuovamente università e centri di studio di prestigio e di fama e la diffusione dell'Ayurveda nel mondo riprese con fervore.

Negli anni sessanta Maharishi Mahesh Yogi, dal sanscrito, saggio, iniziò il suo percorso della ricostruzione della scienza che ai tempi appariva tuttavia a tratti frammentata e un insieme di confuse prescrizioni erboristiche. Maharishi radunò attorno a sé validi esponenti dell'Ayurveda con i quali ricostruì sapientemente i fili spezzati dell'antica filosofia che oggi appare ai nostri occhi una scienza perfettamente in grado di fornire aiuto all'uomo nel suo percorso di guarigione.



ORIGINI STORICHE

Le origini storiche dell'Ayurveda si perdono indietro nei secoli, addirittura in un'epoca precedente al ritrovamento di documenti scritti che certifichino la sua esistenza. Si tende a datare infatti le origini storiche dell'ayurveda a ritroso fino a 6000 anni fa, sebbene le prime fonti scritte, che furono alla base dell'ayurveda, ovvero i Veda, vengano fatte risalire "solo" a 2000-2500 anni fa. È opinione condivisa infatti che come per molte altre tradizioni ed opere, anche per l'ayurveda e per i Veda, ci sia stata una capillare diffusione orale prima della sistemizzazione in forma scritta.

Successivamente i Veda vennero riassunti in quelli che oggi conosciamo come i testi Samhita, in sanscrito ''raccolta''.
Solo tre di questi testi hanno superato la prova del tempo, Charaka Samhita, Sushruta Samhita, Ashtanga Hridaya Samhita.
Dagli antichi trattati si rilevano otto branche dell'Ayurveda:
Medicina Interna (Kayachikitsa)
Chirurgia (Shalvatantra)
Oftalmotorinolafingoiatria (Shalakia Tantra)
Pediatria ( Kaumabarabhritya)
Tossicologia (Agadatantra)
Psichiatria (Bhutavidya)
Scienza del Ringiovanimento (Rasayana)
Scienza degli Afrodisiaci (Vajikarana)

Due scuole trattavano le otto branche dell'Ayurveda, dirette da due saggi, Atreya e Dhavantari. La scuola di Atreya seguiva i principi del Charaka, che trattava principalmente di medicina interna del corpo e della mente e la scuola di Dhavantari quelli della chirurgia. La conoscenza e le tecniche di applicazione della chirurgia trattate nel Sushruta andarono perse perché con la morte del Buddha queste pratiche vennero abbandonate. Questi due testi apparvero per la prima volta intorno al primo millennio a.C.
Nel 500 a.C.il saggio Adi Shankara ricavò dai Veda una sintesi contenente l'essenza dei testi chiamata ''Vedanta''. La preziosa stesura contenente gli elementi di unione tra il Sè e il Supremo, o potremmo dire tra microcosmo e macrocosmo, venne scritta su foglie di palma.
Le terapie di ringiovanimento e virilizzazione conosciute come Rasayana e Vajikarana vennero introdotte nel medioevo. Per migliorare le prestazioni dei primi guerrieri, i quali venivano addestrati secondo l'arte marziale del Kalari, si sviluppò il massaggio Ayurvedico che teneva conto allora come oggi della specificità e unicità dell'individuo che vibra in armonia con le forze della natura.
L'Ayurveda, il più antico metodo di autoguarigione naturale dove ogni pratica sapientemente applicata, contribuisce a ristabilire l'unione tra il Se e lo Spirito, tra l'Uno e il Tutto, Atman e Brahman.




ASPETTO QUANTICO


" In ogni persona esiste un luogo libero da ogni malattia, un luogo esente dal dolore, che non può invecchiare nè morire". 
Quando si arriva là, le limitazioni che tutti accettiamo cessano di esistere. Non sono più concepibili nemmeno come una possibilità. Questo è il luogo chiamato benessere totale. Ci si può andare per breve tempo, o rimanervi per molti anni. Anche la visita più breve, tuttavia, determina un cambiamento profondo. Finchè siamo laggiù, le affermazioni ritenute vere per l'esistenza ordinaria sono alterate e la possibilità di una nuova esistenza, a un livello più alto e ideale, comincia a fiorire.

Per capire meglio come ciò sia possibile, dobbiamo calarci in profondità nel corpo stesso.
Nel livello quantico materia ed energia diventano intercambiabili. I quanti sono formati da vibrazioni invisibili, fantasmi di energia in attesa di assumere una forma fisica.
L'ayurveda afferma che la stessa cosa si può dire del corpo umano: dapprima esso prende forma come insieme di vibrazioni intense ma invisibili, chiamate fluttuazioni quantiche, quindi ha avvio il processo di agglomerazione tra impulsi energetici e particelle di materia. 

La meccanica quantica del corpo è la base di tutto il nostro essere: pensieri, emozioni, proteine, cellule, organi, ogni parte visibile o invisibile di noi stessi. A livello quantico il corpo emana segnali visibili e invisibili di ogni genere, che attendono solo di essere raccolti.
Sotto il polso fisico c'è un polso quantico, sotto il cuore fisico un cuore quantico: secondo l'Ayurveda tutti gli organi e i processi del corpo hanno un equivalente quantico.
Intervenendo sulla meccanica quantica del corpo, l'Ayurveda può ottenere cambiamenti di gran lunga superiori a quelli della medicina tradizionale, ancora confinata entro i limiti grossolani della fisiologia. 

In breve, la medicina allopatica (tradizionale) interviene sui sintomi del nostro corpo, quando cioè è già ormai troppo tardi! Il potere che invece si rende disponibile a livello quantico è infinitamente più grande di quello che si trova a livelli più evidenti.
Un esempio è il laser, che raccogliendo la stessa quantità di luce emessa da una torcia la organizza in vibrazioni quantiche coerenti e ne concentra il potere fino a renderla capace di tagliare l'acciaio.

Scopo dell'Ayurveda è spiegarci come controllare la nostra vita senza l'interferenza della malattia o della vecchiaia. Il principio guida dell'Ayurveda è che la mente esercita una profonda influenza sul corpo e la libertà dalla malattia dipende dal rapporto con la nostra autocoscienza.
Se le forze dentro di noi sono tenute in armonia e in equilibrio con l'ambiente circostante e soprattutto con la nostra mente e il nostro spirito, quindi non solamente col corpo, allora ogni problema di salute può essere prevenuto.




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