NALA: l'importanza dell'acqua




L’acqua, secondo l’Ayurveda, è uno dei cinque elementi presenti nell’universo e nel nostro corpo. 
I “Veda”, antichi testi induisti, la consideravano sacra, per la sua capacità di generare vita sulla Terra.
L’Ayurveda, nella sua millenaria saggezza riconosce all’acqua un ruolo molto particolare per le sue qualità e virtù terapeutiche ed i saggi l’hanno descritta nelle sue molteplici forme e funzioni. 
Secondo il comune pensiero occidentale l’acqua è semplicemente l’unione di due atomi di ossigeno ed uno di idrogeno che in condizioni normali si presenta allo stato liquido. 
Poco viene tenuto in considerazione circa le qualità e le diverse forme che l’acqua assume secondo la funzione. 
Il pensiero indiano, e nello specifico quello ayurvedico, partono invece dall’analisi qualitativa dell’acqua. Essa non è considerato un semplice liquido dissetante, ma riveste il ruolo di cibo e come tale nutre, lubrifica e disintossica.  
Da sempre infatti all’acqua è stato attribuito un potere simbolico di pulizia, non solo dalle sporcizie terrestri, ma anche dalle imperfezioni spirituali. 
Le sue qualità terapeutiche sono: antiossidante  – defaticante  – digestiva  – cardiotonica  – previene la stispsi – idratante – aumenta il lustro della pelle – rinfrescante – aumenta l’energia. 


Come assumerla:

Ci sono molte indicazioni circa la temperatura adatta per assumere l’acqua, e particolari controindicazioni nell’assunzione dell’acqua fredda, non comunemente consigliata ma assolutamente vietata in particolari stati patologici. 
In genere comunque l’acqua può diventare molto indigesta se bevuta nello stesso momento fredda e in grandi quantità.

L’Ayurveda consiglia di bere acqua in modo regolare nell’arco della giornata, meglio a piccole dosi e, se vogliamo avere un’efficace azione purificante per l’intero organismo, l’indicazione migliore è quella di consumare acqua calda che è stata fatta precedentemente bollire per almeno 5/10 minuti. 
L’acqua in questo modo, ripulendosi di ogni memoria, diventa molto più leggera e acquista proprietà diverse: stimola il processo digestivo e, attivando “agni”, ripulisce i canali rimuovendo così “ama” le tossine.  
La si può mettere poi in un thermos per conservarne il calore e la si beve come detto prima a piccoli sorsi. 

Voglio sottolineare l'importanza di assumerla nell'arco della giornata: non ha senso berne un litro al mattino e poi basta per il resto del tempo. L'efficacia dipende anche da questo.



Inoltre l'acqua bollita, cambiando le sue proprietà molecolari, diventa "tridoshica", cioè viene assorbita meglio da tutti e tre i dosha Vata, Pitta, Kapha e li riequilibria.

ACQUA x VATA
Per il Dosha Vata è cosigliato bere acqua calda o tiepida, che lo riequilibra e lo calma. Inoltre, stimola le capacità digestive e depurative di questa costituzione ayurvedca. 

ACQUA x PITTA
Per il Dosha Pitta, l'acqua fresca o al massimo tiepida aiuta a calmare il fuoco e distendere i nervi. L'Ayurveda sconsiglia comunque di bere acqua o bevande troppo fredde, per esempio con ghiaccio.

ACQUA x KAPHA
Per il Dosha Kapha, l'Ayurveda consiglia acqua calda o tiepida che aiuta la digestione, solitamente lenta, e il drenaggio. Bere acqua alla sera aiuta a prevenire l'accumulo di Kapha durante la notte.  



L'Ayurveda insegna anche che l'acqua bevuta al mattino stimola l'evacuazione e la depurazione del corpo dagli scarti metabolici della notte.
Se non si ha voglia di bere solo acqua, ma questo vale solo per l'acqua del mattino, si può bere, prima di fare colazione, acqua limone e miele, adatto per tutti e tre i dosha.




ACQUA e PRIMAVERA
Tutte le qualità dell'acqua sopra elencate sono particolarmente importanti se pensiamo soprattutto al periodo della primavera.
Indubbiamente un bellissimo momento in cui la natura fa il suo risveglio, ma l'organismo  avverte il cambio di stagione e con esso anche un senso di affaticamento e sonnolenza. 
Questo perchè da un lato c'è il cambio di temperatura e dall'altro perchè siamo entrati ufficialmente nel periodo Kapha, caratterizzato dalla prevalenza degli elementi ACQUA e TERRA da cui appunto dipendono la pesantezza e la sonnolenza.

A questo si aggiunge il fatto che il corpo "butta fuori" proprio adesso tutto il Kapha (catarro) accumulato durante l'inverno quando abbiamo assunto cibi grassi e nutrienti che allora servivano a contrastare la stagione fredda e secca.
Questo è anche uno dei motivi per cui proprio in questa stagione compaiono le allergie, i catarri, la tosse e tutti quei disturbi a carico dell'apparato respiratorio, anche nei bambini.
Da qui l'importanza di liberarci dalle scorie accumulate e la necessità di rinvigorire il corpo, come prima cosa attraverso l'acqua.
Inoltre si dovrebbero anche ridurre, non evitare, tutti quei cibi che producono Kapha.



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